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giovedì 2 marzo 2017

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mercoledì 8 febbraio 2017

GO WINE - AUTOCTONO SI NASCE

Cominciano a girare nel 2017 i cavatappi dell’associazione GoWine ed iniziano, con il primo evento di Milano, AUTOCTONO SI NASCE, a stappare successi.
La giornata si preannuncia ricca vista la grande partecipazione di aziende ed i numerosi visitatori presenti fin dell’apertura delle prime bottiglie.
Come già saprete, noi preferiamo le bollicine ed i vini bianchi, quindi la maggior parte dei nostri assaggi si è concentrata qui: ma non mancheranno sorprese.. 

Dopo un giro perlustrativo ci fermiamo al tavolo dell’azienda GIGANTE ADRIANO e tra le molte etichette in mostra decidiamo di assaggiare un solo vitigno in 2 differenti imbottigliamenti, il Friulano: quello classico, nella vendemmia 2015, nella quale troviamo una leggera mineralità accompagnata da piccoli fiori di campo, e nella più matura vendemmia 2010 dove percepiamo note di erbe aromatiche come la salvia, chiudendo con la “chicca” Friulano Vigneto Storico 2015, vigneto storico dell’azienda che vanta più di 75 anni, che regala lontane note di agrumi e punte quasi salmastre.

Dopo qualche altra sbirciata qua e la ci imbattiamo nell’azienda CENNERAZZO: giovane realtà presente nella provincia di Avellino che produce 6000 bottiglie di un solo vino – SPHERA - interessante Greco di Tufo, asprigno come il ricciolo della vite e con delicate note sulfuree.

L’azienda agricola trentina DE TARCZAL attira la nostra attenzione presentandosi con una bella etichetta classica; i prodotti non sono stati da meno: un BRUT metodo classico – 80% Chardonnay e 20% Pinot Bianco – dopo 48 mesi sui lieviti presenta ottima gasatura e freschezza, note di panificazione e frutta esotica, di pesca e di gesso, con un buon amaro nel finale (ci è piaciuto molto) e BELVEDERE, un uvaggio (unite le uve – 2500 bottiglie) di Pinot Bianco e Incrocio Manzoni che regala sensazioni di uva spina, gelsomino e luppolo.

Gira gira e capitiamo fortunatamente ad assaggiare ROIA21
un metodo classico non dosato prodotto dall’azienda Friulana MARINIG, 36 mesi sui lieviti, 50% Pinot Nero, 25% Chardonnay e 25% Ribolla Gialla, elegante, intrigante e molto fresco, con note erbacee e di frutti bianchi (anche questo ci è piaciuto molto). 

I vini in assaggio sono davvero tanti e quando decidiamo di passare ai rossi.. incontriamo LA TRIBULEIRA e la sua NASCETTA: storico vitigno semi aromatico piemontese, col suo bel giallo paglierino che sprigiona note agrumate e di fiori di robinia, di miele di acacia e una curiosa, sorprendente e delicatissima liquirizia nel finale.

Ai rossi ci siamo arrivati e siamo andati sul sicuro (avendo ancora poco tempo e riserve a disposizione – non ce ne vogliano gli altri): la piemontese MONTALBERA con il suo premiato Ruché LACCENTO, intenso e persistente con chiare note di confettura di frutti di bosco; la pugliese CANTINE SAN MARZANO, cooperativa sociale fondata nel 1962, con 2 etichette davvero interessanti: una MALVASIA NERA TALO’ 2015 con alle spalle 6 mesi in barrique, ancora giovane ed allappante concede al naso ed al palato frutti rossi e spezie, ed un PRIMITIVO DI MANDURIA RISERVA ANNIVERSARIO 62 – 2013 – 18 mesi in barrique, morbido ed elegante, note legnose e di tabacco, di prugna e confettura di ciliegia, quasi da meditazione con i suoi 14,5% vol. 

Prima di lasciare la sala ormai piena di visitatori ci concediamo i due VERMUT – bianco e rosso - della Tenuta TAMBURNIN: entrambi realizzati con vino Chardonnay presentano caratteristiche molto complesse, il primo con note medicinali, di assenzio e di menta, il secondo con note di rabarbaro, vaniglia e tabacco (peccato non essere riusciti a portarne a casa almeno una bottiglia..). 
Ci teniamo a chiudere con i vini che abbiamo assaggiato per primi e che ci hanno particolarmente emozionato, complice anche l’eleganza e la classe dell’oste che ci li ha saputi raccontare con tenerezza quasi materna: parliamo dei 3 vini bianchi della friulana VIGNA PETRUSSA; il FRIULANO 2015 molto armonico e persistente con un delicato bouquet di fiori di campo, il SAUVIGNON 2015, un matrimonio perfetto tra la pesca bianca e la foglia di pomodoro e di ottima persistenza, e, per finire, la cuvèe RICHENZA 2013, realizzata con vecchi vitigni autoctoni, con profumi di frutta esotica, pesca matura e vaniglia. Tre etichette da assaggiare obbligatoriamente..

Per concludere facciamo nuovamente i complimenti agli organizzatori: anche il 2017 inizia con un successo!

Se siete curiosi di leggere le nostre precedenti esperienze agli appuntamenti di GoWine, seguite questi link:


Tutti i riferimenti delle aziende sopra citate li trovate qui:

martedì 24 gennaio 2017

RIBOLLA GIALLA - PRIMOSIC


Oggi andiamo nel Collio, terra di colline, di dolci salite e discese che caratterizzano la parte più ad Est dell’Italia, in Friuli Venezia Giulia. Dietro le Alpi Giulie e davanti il mare Adriatico: posizione ideale e privilegiata, fra mare e monti, per avere in dono un microclima ideale per la vite.
Un vitigno da sempre in queste terre è l’attore delle nostra storia nel bicchiere di oggi: la RIBOLLA GIALLA.
Il produttore che incontriamo ad Oslavia (GO) ha invece scritto la storia di queste uve: PRIMOSIC.
Con il suo vino rallegrava già i ricchi viennesi alla fine dell’800 ma è il 1964 l’anno della prima vendemmia imbottigliata: i riconoscimenti, anche internazionali, non tardano ad arrivare. Nel 1979 viene costruita la nuova cantina, attuale sede dell’azienda, guidata oggi dalla quarta generazione.
La Ribolla Gialla IGT Venezia Giulia che abbiamo conosciuto è della vendemmia 2015 – 100% Ribolla Gialla – imbottigliata a 12,5% vol. 

Di un limpidissimo miele d’acacia, paglierino, è circondato da una trasparenza cristallina.
Al naso è pieno e ben presente: note erbacee di fieno fresco e verbena volano in un avvincente nuvola citrica.
Al palato solo conferme: ottima acidità e freschezza, citronella e note minerali danzano leggere anticipando la verde paglia nel finale. Buona la struttura e la persistenza: risultato, bocca pulitissima.
Forse una perfetta anticamera per una vendemmia tardiva..
Una curiosità: l’azienda è stata fra le prime ad aderire, nel 1967, al Consorzio Tutela Vini Del Collio; la bottiglia numero 1 con il marchio del consorzio è stata un Tocai Primosic.. La bottiglia riposa ancora nella cantina di famiglia.
Tutti i riferimenti dell’azienda li trovate qui: http://www.primosic.com/it/

mercoledì 18 gennaio 2017

LA BARBERA - MORA BASSA


L’Oltrepò Pavese ci riserva sorprese.. non solo una rima, ma una conferma da un territorio con costante aumento della qualità dei propri prodotti e fiducia da parte dei consumatori.
Oggi raccontiamo di un’azienda/distributore che abbiamo conosciuto durante un evento GoWine (qui potete leggere l’articolo http://perunbicchiere.blogspot.it/2016/10/go-wine-incontro-con-loltrepo-pavese.html) e che ci aveva già colpito con prodotti di alto livello: MORA BASSA, nata con l’intento di distribuire e far conoscere al meglio i vini realizzati da RICCARDI LUIGI e non solo (il suo Buttafuoco Storico è superlativo) e che ha in catalogo oltre 10 referenze. 

Narriamo de La BARBERA DOP, vendemmia 2015, da uve 100% Barbera raccolte interamente a mano: un vino sicuramente di facile beva ma non per questo non interessante, imbottigliato ad una gradazione di 12% vol.
Alla vista è un vino giovanissimo, ancora in fasce, di un rosso sangue molto intenso contornato da un viola brillante.
Ci riempie il naso con la sua prepotenza: note vinose, di pigiatura fresca delle uve, si accompagnano per mano a ciliegie e mirtilli.
Al palato risulta leggermente ruvido, a dimostrazione della giovane età: ritroviamo le sensazioni dei frutti rossi percepiti al naso accompagnati però da sottili ricordi di salvia.

Una buona persistenza non ci fa dimenticare di assaggiarlo di nuovo.
Curiose e simpatiche le etichette di tutte le bottiglie che rappresentano animali presenti della natura dell’Oltrepò: da quella della nostra Barbera ci guarda un divertente e tenero cinghiale.
Molto carina anche la “confezione” della bottiglia: una carta velina con il decalogo di Mora Bassa che noi abbiamo incorniciato e appeso nella nostra cantina (cliccate sulla foto ed ingranditela se siete un pochino curiosi). 

Per concludere possiamo scrivere che questa Barbera è un vino quotidiano, che potrebbe farci compagnia, magari anche servito leggermente fresco, in un aperitivo conviviale con amici.

MORA BASSA si trova a Vigevano e tutti i riferimenti li potete trovare qui: http://www.morabassa.it/


martedì 10 gennaio 2017

COLLI DI LUNI - VERMENTINO - CANTINA LVNAE


Cominciamo il nuovo anno con un prodotto conosciuto a molti, assaggiato diverse volte, e che sempre riesce a stupirci e regalarci emozioni. Prodotto da Cantine LVNAE, azienda con alle spalle oltre 50 anni di storia, di storie e di esperienze, che ha ereditato la millenaria tradizione vitivinicola di etruschi e greci, i quali hanno anche orientato Paolo Bosoni nella scelta del nome della propria cantina – LVNAE – in ricordo della città di LUNI, antico porto, consacrato alla dea Selene dai greci (Luna per il latini). Situata nella parte più orientale della Liguria, tra il golfo di La Spezia e le Alpi Apuane, gode di un microclima unico, dove soffi montani e marini coccolano le vigne portandole alla produzione di vini indimenticabili.

La bottiglia che abbiamo avuto il piacere di stappare è stata quella del COLLI DI LUNI DOC, ETICHETTA GRIGIA, prodotto con uve Vermentino in purezza della vendemmia 2011 ad una gradazione di 12,5 % vol.
Un bel color grano con brillanti riflessi dorati ci prepara ad un vino sicuramente maturo e non più giovane.
Le moine che questo vermentino fa al nostro naso sono davvero curiose: note fresche di fieno molto delicato e leggera camomilla anticipano sentori lontani di albicocca. 



Al palato si percepisce che la volata verso la completa maturazione di questa bottiglia sta per arrivare: con un buon corpo e una millenaria persistenza, ci accarezzano note passite e di dolce mostarda di pere.
Ci permettiamo di consigliare come abbinamento, nel caso vi capitasse una bottiglia, formaggi/caprini semi stagionati, anche muffati.
Un saggio vermentino che resta comunque di grande bevibilità ed eleganza che conferma la vocazione alla qualità della cantina LVNAE.

Tutti i riferimenti dell’azienda li trovate qui: http://cantinelunae.it/