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lunedì 30 maggio 2016

Degustazione Pellegrini S.p.A.



Abbiamo avuto la fortuna di partecipare ad una degustazione organizzata da Pellegrini SpA e dall’enoteca Maggiolini di Bareggio che si è svolta lo scorso 23 Maggio all’interno delle sale di Villa Resta Mari a Vittuone (MI).
Per chi ancora non la conoscesse, Pellegrini S.p.A. è un’azienda bergamasca specializzata nella selezione, importazione e distribuzione su scala nazionale di vini e distillati di alta qualità.
Alla degustazione abbiamo potuto trovare tutti i produttori italiani presenti a catalogo ed una buona rappresentanza di quelli esteri: ovviamente non abbiamo potuto assaggiare tutto ma abbiamo fatto del nostro meglio.
JACQUESSON
All’ingresso ci siamo imbattuti in 3 produttori di champagne, impossibile rinunciare: JACQUESSON con le sue cuvée 739 e 734 (sboccatura tardiva) - FRANCIS ORBAN si è presentato con 4 imbottigliamenti realizzati tutti utilizzando solo uve Pinot Meunier Noir, un Extra Brut, un Brut Prestige, un Brut Rosé e L’Orbane -
R.POUILLON
ROGER POUILLON ci ha stupito con ben 4 produzioni, un Blanc de Blanc Brut Premier Cru, un Brut Reserve, un Rosé Brut Premier Cru e un magnifico Le Blanchiens Brut Nature 2008 (da applausi).


SINEFINIS
Una volta entrati nella seconda sala ci siamo imbattuti in una coppia di bottiglie con etichette dai colori curiosi ed abbiamo conosciuto SINEFINIS, progetto nato da 2 giovani produttori, 1 italiano e 1 sloveno, che unisce uve coltivate in Italia e uve coltivate in Slovenia e da vita a REBOLIUM (da vitigno autoctono Ribolla Gialla/Rumena Rebula): piccole bollicine metodo classico affinate per 24 mesi con freschi profumi di lieviti e molto persistente. Il ROSE’ è anch’esso un metodo classico (prodotto con 70% Pinot Nero, 20% Chardonnay, 10% Ribolla Gialla ed affinato in bottiglia per almeno 30 mesi) intenso ed elegante.  


BERNARD DEFAIX
Espatriamo per un attimo in Francia per assaggiare dello CHABLIS prodotto dalla DOMAINE BERNARD DEFAIX: un 2015 con spiccata mineralità ed un sorprendente 2014 Premiere Cru CÓTE DE LECHET, potente e con sentori di pietra focaia.


SOLIVE
Cambiamo sala e torniamo in Italia, in Franciacorta, nella cantina SOLIVE: rimaniamo incantati dal SATEN con un generoso bouquet di frutta matura al naso e con una fresca e sapida morbidezza al palato e dal Millesimato 2010 GIOSEP con profumi di miele e crosta di pane che ritroviamo anche in bocca. Interessante anche la forma della bottiglia.

Abbiamo avuto anche la fortuna di sorseggiare del Verdicchio di Matelica, prodotto forse poco conosciuto ma capace di stupire; l’azienda CAVALIERI ci offre 3 etichette differenti: la prima, vendemmia 2014, resta in vasche di cemento e poi vasche in acciaio per 6 mesi, poi filtrato, lo troviamo in bottiglia fresco con note di frutta acerba e in bocca aggressivo, con note minerali ben presenti, asciutto e con finale piacevolmente amarognolo.
CAVALIERI
Queste caratteristiche, più complesse e grasse, le ritroviamo anche nella selezione GEGE’, prodotto con una maggiore selezione delle uve, travasi e affinamento sulle fecce anche per 18 mesi, e nella versione GEGE’ D’ANTAN, prodotto con tecniche usate negli anni 80 ed imbottigliato senza subire chiarifica, stabilizzazione o filtrazione dopo 12 mesi.

CANTINA MENEGOLA
Lasciamo i vini bianchi e ci lanciamo sui rossi.
Vi racconteremo solo di 2 aziende lombarde che hanno particolarmente colpito il nostro palato; la prima valtellinese, CANTINA MENEGOLA, con 4 etichette in degustazione prodotte con 100% uve nebbiolo (la Valtellina è la seconda area vitata a nebbiolo più estesa al mondo – 800 ettari): ORANTE Valtellina Superiore DOCG – vigne di 30 anni di età – dopo essersi affinato per 24 mesi in botti di rovere e altri 24 mesi in bottiglia si presenta nel bicchiere con note di sottobosco e buona freschezza; RUPESTRE Sassella DOCG – vigne di 60 anni di età – affinamento con le stesse caratteristiche del precedente ma con note sapide e molto beverino; RISERVA Sassella DOCG – vigne centenarie – 30 mesi in botti di rovere e 12 in bottiglia conferiscono al vino vellutati tannini e persistenza infinita; SFORZATO – da vigne “trentenni” - riposa per 12 mesi in barrique, 12 mesi in botti di rovere e 24 mesi in bottiglia per regalarci pregiate note di tabacco Virginia e rilassanti tannini.


CASTELLO DI GRUMELLO
COLLE CALVARIO
La seconda azienda della quale raccontiamo è la TENUTA CASTELLO DI GRUMELLO, che si è presentata con 3 sfaccettature di VALCALEPIO: la prima, Valcalepio Rosso DOC (50% Merlot e 50% Cabernet Sauvignon) – 8 mesi n barrique e botte grande – è un vino con chiare note di marasca ed asciutto e caldo al palato; la seconda, Valcalepio Rosso Riserva DOC “CASTELLO DI GRUMELLO” (60% Cabernet Sauvignon e 40% Merlot) - 12 mesi in barrique di II e III passaggio – offre delicate note di vaniglia e more ed una gradevole speziatura in bocca; la terza ed ultima, Valcalepio Rosso Riserva DOC “COLLE CALVARIO” - 12 mesi in barrique nuove – ci dona al naso profumi speziati di pepe e chiodo di garofano e in bocca sobria liquirizia abbinata ad un buon corpo secco (questo vino è stato una sorpresa).






BODEGAS XIMENEZ-SPINOLA
LIQUOR DE BRANDY
Per non farci mancare nulla, prima dei saluti, espatriando nuovamente ma questa volta in Spagna, abbiamo anche assaggiato una selezione di Pedro Ximénez della BODEGAS XIMENEZ-SPINOLA: siamo partiti da Exceptional Harvest Dry – vino di color oro molto intenso e con note acidule che potrebbe essere proposto per un aperitivo diverso – per concludere con un Liquor de Brandy, distillato di vino con 40% vol. con intensi profumi di uvetta e prugna secca con note calde e legnose al palato. 


La nostra giornata si è conclusa qui: avremmo potuto assaggiare molto e molto altro ancora ma, come già scritto in occasioni precedenti, condividiamo la filosofia del bere responsabilmente.


Facciamo i complimenti agli organizzatori per la gestione capillare dell'evento e speriamo di partecipare anche ai futuri.

Tutti i riferimenti delle aziende sopra citate li trovate qui:

giovedì 26 maggio 2016

Sauvignon - Bastianich


Ed eccoci nuovamente in Friuli: questa volta entriamo nella cantina BASTIANICH.

Giovane cantina fondata nel 1997 con 35 ettari di vigneto di proprietà, tutti situati nei Colli Orientali del Friuli (Buttrio, Premariacco e Cividale del Friuli), è stata la naturale evoluzione della passione per il vino e della volontà di riscoprire e ritrovare le proprie origini, generata dagli incontri con le più importanti famiglie di viticoltori negli anni 70 e 80 e dalla conseguente promozione dei migliori vini Friulani nelle carte dei vari ristoranti della Famiglia Bastianich negli Stati Uniti.

I vigneti sono situati in 2 zone distinte della DOC Colli Orientali del Friuli, tutti con terreni caratterizzati da marna argillosa (ponca in lingua friulana) alternata a strati di arenaria: terra ricca di calcare, potassio e fosforo e povera di sostanza organica. 

Di questa cantina abbiamo assaggiato un SAUVIGNON – FRIULI COLLI ORIENTALI DOC – prodotto con uve 100% Sauvignon Blanc raccolte a mano nella vendemmia 2013.
Questo sauvignon, detto anche “l'arma segreta del Friuli”, che fa parte delle linea “Vigne Orsone”, si affaccia nel bicchiere di un limpido e chiaro color fieno verdolino, molto luminoso.
Appena lo portiamo al naso lo sentiamo esplodere in tutta la sua complessa intensità: note freschissime di fiori bianchi, melone verde, pompelmo e cetriolo invitano prepotentemente all'assaggio e creano l'aspettativa di un sorso rinfrescante.

Sorso che non tarda ad arrivare: mineralità decisa e alcool ben percepibile (12,5 % vol.) anticipano la nota di cetriolo che ritorna delicatamente. Un vino di buona struttura e corpo con elegante nota amara nel finale che invita ad un altro assaggio.
Noi lo abbineremmo a formaggi delicati, pesci leggeri ed insalata greca.

Tutti i riferimenti dell’azienda li trovate qui: http://www.bastianich.com/

venerdì 20 maggio 2016

Tutti i colori del bianco - evento GoWine



Ed eccoci qui a raccontarvi la partecipazione all'evento TUTTI I COLORI DEL BIANCO, organizzato dall'associazione GoWine, dedicato ai vini bianchi italiani che si è tenuto c/o l'hotel Michelangelo di Milano lo scorso lunedì.
Non possiamo innanzitutto non fare i complimenti all'organizzazione per la solita precisione e cura nel gestire l'evento e nella selezione delle aziende partecipanti, ben 60, moltissime delle quali con la presenza del produttore e con un proprio banco, altre gestite dai consorzi e dall'enoteca di GoWine.
All'ingresso ci viene fornito l'elenco delle aziende e subito nasce spontanea la prima domanda: da dove iniziare? Dopo aver fatto due giri della sala per sbirciare i prodotti notiamo che la maggioranza delle aziende presenti provengono dal nord Italia: Piemonte, Veneto, Trentino e Friuli.
All'appello troviamo però anche esempi di viticoltura ligure, marchigiana, pugliese e campana: possiamo dire che la nazione è ben rappresentata. 
BRUNO BROGLIA
GAVI DOCG 2014
Ma noi dobbiamo pur cominciare ad assaggiare qualcosa e così ci avviciniamo al primo banco: da una bottiglia con etichetta rigorosa e molto chiara ci accingiamo ad assaggiare BRUNO BROGLIA, un Gavi DOCG prodotto dall'azienda BROGLIA, vincitore di numerosi premi e collezionista di riconoscimenti internazionali (servito, nell'annata 2011, al G20 di San Pietroburgo del 2013) che nella vendemmia 2014 presenta chiare note di frutta fresca (pera Williams) e leggerissime note minerali. La particolarità di questo evento stava nella possibilità di assaggiare lo stesso vino da vendemmie differenti e in questo caso abbiamo potuto anche assaggiare il 2013 e il 2012: sicuramente un vino con potenzialità di invecchiamento e con sentori che virano alla frutta più matura e colorata come l'albicocca (il 2013 è stato il nostro preferito).
IL RONCAL - FRIULANO 2015
Ci siamo poi spostati dal Piemonte al Friuli e abbiamo conosciuto IL RONCAL, azienda che si sviluppa su 20 ettari e che produce circa 130.000 bottiglie/anno: abbiamo assaggiato tutti i prodotti proposti e possiamo sicuramente dire che la qualità è molto buona su tutta la gamma. Siamo partiti con una RIBOLLA GIALLA BRUT 2015 (presente in formato magnum): dopo essere stata per 180 giorni sui lieviti, emana una freschezza accattivante accompagnata da un'effervescenza che riempie in maniera molto piacevole la bocca. Siamo poi passati al FRIULANO 2015 che ci ha stupiti per le sue note fresche, agrumate, citriche e quasi luppolate (tipici luppoli americani – cascade, citra, amarillo - per produrre birre APA/IPA): prodotto assolutamente da assaggiare se dovesse capitarvi nel bicchiere.
IL RONCAL - PLOE DE STELIS
2014 e 2003
Assaggiato anche un calcareo PINOT GRIGIO 2014 e un SAUVIGNON 2014 moderatamente tannico e con floreali note di sambuco, abbiamo concluso questa tappa con PLOE DI STELIS, un Friuli Bianco ottenuto da uve Riesling, Chardonnay e Sauvignon (in parti uguali) che presenta note di vaniglia e tabacco italiano nell'annata 2014 e rimane sorprendentemente fresco nell'annata 2003 (nella quale sono comunque percepibili sentori legati all'invecchiamento).
BREVE CONFERENZA
DELL'ORGANIZZAZIONE
Dopo un breve intervento dell'organizzatore e dei presidenti dei consorzi TUTELA DEL VINO SOAVE e TUTELA VINI FRIULI COLLI ORIENTALI E RAMANDOLO ci siamo spostati ai tavoli gestiti dall'enoteca c/o i quali abbiamo assaggiato diverse facce del bianco: dell'azienda GIRLAN (Bz) un Alto Adige SAUVIGNON FLORA nelle annate 2014 – molto erbaceo, fiori bianchi, buccia d'uva (forse ancora troppo giovane) – e 2010 – note di uva spina e pera



GIRLAN - FLORA 2014 e 2010
di GAROFOLI (An) due annate di PODIUM, Verdicchio dei castelli di Jesi: il 2013 si è affacciato al nostro naso abbastanza chiuso, con labili sentori di liquirizia, mentre il 2007 presenta ancora una “grassezza” elegante abbinata a note di mandorla al naturale;
GAROFOLI
PODIUM 2007
prima di lasciare il tavolo ci siamo imbattuti anche nell'azienda LA RAIA (Al) della quale abbiamo conosciuto in GAVI “LA RAIA” nelle annate 2015, giovanissimo, fruttato e fresco, e nella 2014, con note di prugna acerba e tamarindo (sensazione dissetante).
LA RAIA
GAVI 2015

Prima di lasciare la manifestazione ci siamo anche imbattuti nell'azienda TIBALDI, giovanissima realtà piemontese gestita da 2 altrettanto giovani sorelle (una delle quali enologa): 
7 ettari di vigneti che permettono la produzione di circa 25.000 bottiglie/anno presenti anche sul mercato americano, tedesco e, in futuro, anche giapponese, e della quale abbiamo potuto assaggiare un FAVORITA DOC 2015 DANIELLE (dedicato dal padre a Daniela, la figlia minore), vino fresco con sentori di frutta bianca, e un ARNEIS DOCG 2015 MONIC (dedicato dal padre a Monica, la figlia maggiore) molto intenso, con profumi di frutti estivi e gentile mineralità.
TIBALDI - 2 VERSIONI DI ARNEIS
E FAVORITA
Non poteva non cadere l'occhio sugli intrusi presenti su questo banco: c'erano tre vini rossi. Dobbiamo ammettere che li abbiamo assaggiati: che fortuna trovare intrusi così! Per ora non vi diciamo niente però: ne abbiamo portata a casa una bottiglia della quale vi racconteremo più avanti..
TIBALDI - GLI INTRUSI..

La nostra serata si è conclusa qui: avremmo potuto assaggiare molto e molto altro ma condividiamo la filosofia del bere responsabilmente. 

Confermiamo che l'associazione GoWine è sempre una garanzia: avanti così!






Tutti i riferimenti delle aziende sopra citate li trovate qui:

sabato 14 maggio 2016

Arneis - Cristina Ascheri


Oggi andiamo in Piemonte, a Bra, famosissima località in provincia di Cuneo nella quale non troviamo solo i vini della cantina che andremo a conoscere tra poco ma anche la sede dell’associazione “Arcigola”, nata nel 1986, che tutti oggi conosciamo con il nome di Slow food.
La cantina di oggi, della quale si hanno notizie sin dal XIX secolo, arriva ai nostri giorni ponendosi sempre come obiettivo il benessere della vite e la difesa del territorio: la cantina deve essere un luogo dove tutelare, custodire e tramandare quello che la vite produce senza stravolgimenti. La decisione di lasciare al minimo indispensabile l’uso di tecnologie, legno e additivi è la garanzia di trovare nel bicchiere un prodotto che rispecchia in modo chiaro le caratteristiche del vitigno e del territorio.Stiamo parlando dell'azienda Ascheri, cantina pioniera che nella metà dell’800 per prima utilizzò il filo di ferro nei sistemi di palizzatura dei vigneti, produce nei suoi vigneti situati a La morra, Verduno, Serralunga d’Alba e Bra una vasta gamma di etichette tra le quali troviamo Barolo, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba. Vengono prodotti anche Gavi, Moscato d’Asti e il vino che abbiamo assaggiato noi: Arneis Langhe DOC 2013.

Quando lo versiamo nel bicchiere si presenta di un limpido giallo paglierino tenue con brillanti riflessi verdini. Al naso percepiamo un vino fine e complesso: alle note di pesca e melone bianco non particolarmente intense troviamo note di cardamomo e una leggera mineralità. Lo assaggiamo e veniamo subito accolti da una buona freschezza e acidità: prodotto con almeno l'85% di uva Arneis ed il restante 15% da altri vitigni a bacca bianca non aromatici della regione Piemonte (come indicato nel disciplinare), quasi non diremmo che questo vino ha una gradazione alcolica di 13% vol. Ritroviamo le note minerali e le sensazioni fruttate che abbiamo sentito poco prima con l'olfatto (un pochino più scariche però).Ci saremmo aspettati un prodotto più complesso ma resta comunque una bottiglia che vi consigliamo di assaggiare.

Condividiamo le indicazioni in etichetta per quanto riguarda gli abbinamenti: ad una temperatura di circa 10°C noi lo abbiamo accompagnato ad un filetto di pesce spada alla piastra.

Tutti i riferimenti dell’azienda li trovate qui: www.ascherivini.it

sabato 7 maggio 2016

S.C. 1931 Metodo Classico - Bellenda


Oggi torniamo in Veneto, in provincia di Treviso, precisamente a Carpesica, per conoscere Bellenda, un'azienda che mette come priorità la natura, la pianta, la vite: un'azienda nella quale gli uomini si immedesimano nella vigna perché fare il vino, come dicono loro, è un complesso insieme di scienza e arte, di fortuna e semplice lavoro duro.È credenza ormai consolidata che la vite allarghi i propri rami per cercare gli uomini che se ne prenderanno poi cura: una simbiosi che porta questi stessi uomini a produrre vini di alta qualità.

Dell'azienda abbiamo avuto la fortuna di assaggiare S.C. 1931 - Metodo Classico, un Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore Pas Dosé: il nome originale in etichetta è dato dal nome del fondatore di Bellenda, Sergio Cosmo, e dal suo anno di nascita.
Vino prodotto con uve Glera in purezza della vendemmia 2011 e con una gradazione di     11,5 % vol., si presenta cristallino nel bicchiere, di un bel color giallo grano dorato, con una buona e persistente effervescenza, con bollicine fini e numerose.
Al naso si propone molte intenso e caparbio, complesso: classici sentori di un metodo classico come lievito, crosta di pane e brioche lasciano spazio a sorprendenti note di bacca di ginepro e salvia.
Le numerose bollicine esplodono piacevolmente in bocca senza però quella fastidiosa sensazione di gonfiare le guance: torna la fragranza del pane accompagnata da fresche note iniziali di mela verde che si trasformano nel finale in mandorla naturale, non amara.
Non lascia certamente la bocca asciutta perché è un vino con una buona acidità e che fa salivare.
Un metodo classico equilibrato, morbido, armonico, che presenta una buona tannicità.
In conclusione andiamo un pochino contro i suggerimenti dell'azienda in fatto di abbinamenti: per noi sarebbe quasi “sprecato” come aperitivo perché meriterebbe, servito in un ampio calice, una luce propria su una tavola di caviale. 

Da provare assolutamente.  

Tutti i riferimenti dell’azienda li trovate qui: http://www.bellenda.it/it/home/viticoltori/index.asp