Con il bicchiere di oggi
torniamo nuovamente nell'estremo nord Italia, in Valle d'Aosta, alle
pendici del Monte Bianco, e conosciamo una prodotto realizzato dalla
Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle della quale abbiamo già
raccontato un po' di storia e produzione in un precedente articolo
(se siete curiosi lo trovate cliccando qui:
http://perunbicchiere.blogspot.it/2016/02/blanc-de-morgex-et-la-salle.html
).
Parliamo sempre volentieri
di questa società cooperativa perché è impegnata da anni con
pazienza, entusiasmo e grande passione nella sperimentazione e nella
ricerca di prodotti unici, ribelli, che raccontano la tipicità
“estrema” delle condizioni e del territorio nel quale crescono e
vengono lavorate le viti la cui uva viene utilizzata per la
realizzazione del vino che vi stiamo per raccontare.
Con
il
Prié
Blanc,
unico
vitigno autoctono valdostano a bacca bianca e franco di piede,
vendemmia 2012, è stato creato questo Metodo
Classico Extra Brut
che si lascia ammirare nel bicchiere nella sua brillante tonalità
giallo paglierino con riflessi verdognoli perennemente agitati dalle
innumerevoli e fini bollicine.
All'olfatto
ci stupisce con la sua intensità e finezza: buccia di agrumi acerbi
e note minerali si impadroniscono dei nostri ricettori lasciando solo
un piccolo spiraglio a brevi sentori di pane fragrante.
Bottiglia
degorgiata da circa un anno, al nostro palato, massaggiato dalle
fitte ed abbondanti bollicine, si offre con un deciso amaro al quale
fanno da cornice fresche note di pompelmo e leggere sensazioni di
liquirizia; di buona acidità e persistenza.
Noi
lo berremmo molto volentieri come aperitivo o come accompagnamento a
pesce di fiume, anche leggermente affumicato.
Tutti
i riferimenti dell’azienda li trovate qui:
http://cavemontblanc.com/
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